Il 24 settembre 1991 venne pubblicato l’album Nevermind e nel giro di pochissimo tempo raggiunse un successo inimmaginabile.
Considerato uno degli album fondamentali degli anni ’90 e della storia del grunge, si aggiudica la 17° posizione tra i 500 migliori album secondo la rivista Rolling Stone e la medaglia di bronzo nella classifica dei migliori 100 album di sempre secondo il magazine Q, arrivando nel 1992 a spodestare Dangerous di Michael Jackson dalla prima posizione della classifica Billboard 2000. Avendo interpretato i tormenti e le inquietudini di una intera generazione di giovani, nel 2005 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti lo inserisce nella National Recording Registry, un elenco di
registrazioni sonore che sono state considerate storicamente e culturalmente rilevanti
per il Paese.
Il successo fu inaspettato e basti pensare che l’etichetta discografica Geffen
DGC inizialmente si pose come obiettivo la vendita di circa 250.000 copie,
mentre già nel gennaio 1992, ad appena 4 mesi dall’uscita, i dischi venduti furono
oltre 2 milioni e ad oggi risultano essere superiori ai 30. Lo stesso Cobain dirà
“Non eravamo pronti per la celebrità, il successo non lo abbiamo mai considerato un obiettivo, non ce ne fregava niente: a noi interessava pubblicare un nuovo album, […] ma l’idea di entrare nella top ten non ci interessava minimamente”.
Smells Like teen Spirit segna l’inizio di un nuova epoca
Il 17 aprile i Nirvana si esibirono all’Ok Hotel di Seattle ed eseguono per la prima volta il brano Smells like teen Spirit: appena dieci giorni dopo la Geffen DGC propone loro un contratto discografico perché capiscono di trovarsi difronte a qualcosa di diverso, di innovativo, e soprattutto che funziona. Il grunge rock che propongono è un genere nuovo, nato alla fine degli anni ’80 nell’underground di Seattle, ma destinato a spopolare di lì a poco in tutto il mondo, diventando pienamente mainstream. La canzone viene soprannominata “l’inno dei ragazzi apatici” e il video musicale, distribuito da MTV, mette in scena la rabbia, il disagio e la delusione di un’intera generazione. L’idea del video è semplice, ma efficace: la palestra di un liceo, ricreata nello studio numero 6 degli GMT Studios a Culver City in California, ospita il concerto della band e un pubblico di giovani ragazzi la acclamano dagli spalti. In un crescendo di tensione ed agitazione, passando per la comparsa di simboli anarchici sul body delle cheerleaders, però si arriva alla demolizione dell’intera scenografia, fino al momento in cui Kurt Cobain distrugge la propria chitarra, per altro facendolo diventare un vero e proprio rituale in molti altri futuri concerti.
Una copertina che fa discutere da sempre
Ultimamente l’album è tornato agli onori di cronaca per la denuncia che il neonato, ormai trentenne, avrebbe sporto ai danni della band accusandola di pedopornografia. Ma perché proprio dopo 30 anni dall’uscita dell’album?
Pare che oltre ad un cospicuo risarcimento, i legali di Spencer Elden abbiano
avanzato la richiesta di modificare la copertina prima della ristampa a cui
Novoselic e Grohl stavano lavorando in occasione del trentesimo compleanno di
Nevermind, chiaramente ricevendo un netto rifiuto.
Ad ogni modo, la copertina fece parlare di sé sin da subito perché molti la
trovarono inappropriata. In particolare, nella città di San Buonaventura, in
California, scoppiò un’accesa polemica per il pene del bambino nudo sulla cover,
ma la risposta di Kurt Cobain non si fece attendere:
“Mi auguro che non ci siano problemi nel vedere il sesso di un bambino. Comunque noi siamo pronti a coprirlo con un adesivo e la scritta: se te ne senti offeso c’è un pedofilo dentro di te”.